Notizie Radicali
  il giornale telematico di Radicali Italiani
  giovedì 25 maggio 2006
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Roma Città Aperta, Laica, Moderna

di Mario Staderini

 

Per parlare delle elezioni amministrative a Roma occorre premettere una cosa: Rita Bernardini non potrà essere la consigliera comunale della Rosa nel Pugno perché una legge iniqua le ha tolto l’elettorato passivo quale conseguenza delle sue disobbedienze civili contro il proibizionismo sulle droghe. Come lei una ventina di militanti e dirigenti radicali, tra cui Marco Pannella, tutti incandidabili, nonostante le loro azioni nonviolente siano state definite nelle sentenze dei giudici di “alto valore morale”.

Chiarito questo, passiamo alla campagna elettorale,  durante la quale non ci è stato concesso di condurre battaglie di valenza nazionale, ne di porre al centro del confronto politico tematiche e soluzioni contrapposte. Abbiamo tentato, comunque, di fare un altro passo avanti, incontrando, ri-conoscendoci con coloro che già alle Politiche di aprile avevano "visto” la progettualità che la Rosa nel Pugno rappresenta. E che spesso si sono mostrati essere voti puramente “rosapugnanti”, non necessariamente legati a tradizioni radicali o socialiste. Per valutare il nostro lavoro occorrerà verificare quante di queste energie riusciremo ad aggregare anche dopo il 29 maggio.

A Roma, la città che oggi più di tutte in Italia è “un laboratorio di sperimentazioni, di lotte e scontri assai significativi”, il voto alla Rosa nel Pugno significa provare a farne una città più laica e moderna.

Una città aperta al futuro, che valorizzi le nuove tecnologie anche attraverso investimenti in ricerca, finanziamenti per imprese innovative, ed una rete internet veloce e senza fili che copra in particolare le zone dove il mercato da solo non arriva. Aperta ad uno sviluppo economico, sociale e culturale non subalterno ai poteri corporativi e clericali, che impediscono visioni altre da quelle vaticanocentriche ed immobiliste. Capace di una radicale riforma delle politiche abitative e dei trasporti e di politiche alternative ai proibizionismi che alimentano la criminalità, dalla droga alla prostituzione. Aperta, perché no, all’ambizione di farne una capitale internazionale della cultura e del moderno, che al tempo stesso non lascia ai margini chi è più debole (piena accessibilità per anziani e disabili ad ospedali, uffici e servizi pubblici).

 

Tutto questo è possibile, non foss’altro per il momento storico che Roma vive, e che ne fa la locomotiva italiana quanto a sviluppo economico e modello di convivenza. Occorre liberarsi della morsa di uno Stato, quello vaticano, che ne condiziona il sistema produttivo (si pensi alla concorrenza sleale di alberghi, ristoranti ed altre attività commerciali degli enti ecclesiastici, ricchi di denaro pubblico e liberi da Ici e dalle leggi sul lavoro), quello sanitario (dove l’influenza si esercita anche tramite la proprietà delle migliori strutture, con tutto quello che ne consegue in termini di dispplicazione della legge 194, pillola del giorno dopo, terapia del dolore, ricerca), nonché la crescita di un polo culturale internazionale e libero.

Abbiamo bisogno che in 5/10 si completi il processo che sta liberando Roma dal peso di essere stata città del terziario e dei ministeri; perché ciò accada, in senso liberale e libertario, varrebbe la pena investire nelle energie innovatrici e riformatrici che promanano proprio dalle zone e dalle generazioni meno conosciute, meno valorizzate.

Per fare di Roma una città aperta, laica, moderna l’occasione è ghiotta: vota e fai votare Rosa nel Pugno!


NOTE


membro della Direzione nazionale della Rosa nel Pugno e candidato al Comune di Roma